Data e prologo di TIMELESS!

Timeless, in uscita il 15 ottobre 2018.

Come inizia…

Gwen.  La fine.

Fissai a lungo la mia migliore amica Thea baciare l’uomo della sua vita mentre, stretti l’uno all’altra, ballavano sopra le note di I’ve got You under my skin di Sinatra. Per una frazione di secondo mi sentii invidiosa. Non ero solita esserlo, quindi provai scacciare quell’assurda sensazione.

Ma non se ne andava…

Ero felice per lei, davvero, lo ero con tutto il cuore. D’altronde Thea era come una sorella, e poterla vedere al settimo cielo era il massimo.

Almeno avrebbe dovuto esserlo.

Invece stavo uno schifo e, anche se fuori sembravo raggiante, non lo ero. Il mio cuore era sanguinante e lì, al matrimonio, avevo avuto il colpo di grazia.

Come un mantra mi ripetevo che dovevo sembrare felice.

Non importava quanto mi facesse male al petto incrociare gli occhi di Thomas e vederlo insieme alla sua accompagnatrice, i loro corpi troppi vicini, le loro mani che si sfioravano di continuo.

Avrei sopportato fino alla fine, a testa alta e con il mio miglior sorriso a illuminarmi il viso.

Avrei recitato e finto.

Lo avrei fatto solo per la mia migliore amica. Suo fratello non mi avrebbe rovinato la festa.

Mi misi in disparte per prendere fiato, a stento mi ero resa conto di averlo trattenuto per tutto il giorno. Trovai il posto ideale per sedermi al lato del bellissimo giardino che Thea e Alex avevano affittato per le loro nozze, e chiusi un attimo le palpebre, appoggiando le mani sulle ginocchia.

Quelle ore mi erano sembrate eterne.

Il peso che sentivo schiacciarmi non se ne era andato neanche dopo lo champagne. Un bicchiere dopo l’altro, avevo cercato di dimenticare, di non pensare.

Ma come potevo farlo se il soggetto di ogni mio problema era così dannatamente vicino?

Poche ore e sarei tornata a Boston: solo poche ore.

Riaprii gli occhi e guardai la festa che era arrivata al culmine; tutti si divertivano, tutti erano rilassati. Perché non potevo esserlo anche io, perché avevo permesso a qualcuno di oltrepassare i limiti che in passato mi ero imposta per evitare di sentirmi ancora uno schifo?

Ero stata una stupida, ma per una volta ci avevo creduto, mi ero convinta che le cose sarebbero andate bene. E per un po’ era stato così, avevo lasciato che Thomas entrasse come un tornado nella mia vita diventando un punto di riferimento. Giorno dopo giorno, era riuscito ad ammorbidirmi.

Innamorarmi di lui era stato facile come respirare, forse una parte di me nutriva ancora il sogno nascosto di una bambina di sei anni che aveva la cotta per il fratello figo della propria migliore amica. Forse, era solo il momento giusto.

Il problema per me e Thomas non era stata la tempistica, però, ma il fatto che non eravamo fatti per stare insieme. Troppo simili, troppo testardi, o forse no. Forse la cosa che aveva rovinato tutto era il fatto che mentre io annegavo nella nostra relazione lui se ne restava a riva a prendere il sole.

Avevo creduto in lui, come tanti anni prima, e mi aveva fottuta ancora.

«Sembrano davvero felici.»

La voce arrivò da dietro le mie spalle, avvolgendomi come solo una soffice coperta avrebbe potuto fare. Il mio corpo si tese, ma impedii a me stessa di voltarmi verso di lui. Ero stata costretta a osservarlo per tutto il week end, e ora che potevo puntare la mia attenzione su qualcun altro dovevo farlo. E lo feci.

«Non sembrano, lo sono» puntualizzai. Le parole uscirono calme dalla mia bocca. «L’amore fa questo effetto.»

Thomas restò in silenzio e solo in quel momento capii; ero riuscita a superare un sacco di cose, avevo lottato e, anche se a volte ero finita a terra, mi ero sempre rialzata. In quel preciso istante, però, la consapevolezza che non sarei mai stata in grado di dimenticare Thomas mi colpì come uno schiaffo dato a tradimento.

Nella vita ci sono amori semplici, poi ci sono quelli complessi destinati a essere senza tempo.

E, dannazione, lui faceva sicuramente parte della seconda categoria.

 

(Testo non editato e corretto)

 

A presto,

JENNY.

 

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